musica&spettacolo | La
prima biennale di Palermo, di cui si sono inaugurate le esposizioni giovedì 11, prevede la dislocazione in tre luoghi del centro città. Nella cornice della villa
ottocentesca Malfitano Whitaker, sono esposti le sculture e i quadri di numerosi artisti nazionali
e internazionali. Si può percepire lassenza di un filo conduttore che unisca
concettualmente le opere, anche nella loro esposizione, e che guidi i
visitatori, nonché potenziali acquirenti, in un percorso mirato alla scoperta
delle opere.
Gli artisti - Molti i lavori degni di nota tra i quali lopera di Mirjiana Banic,
artista croata che dipinge la Sezione Aurea con colori a olio disegnandola con
compasso e righello pur non avendo mai frequentato una scuola di pittura; la
scultura di Perry in terracotta raku, di origine giapponese, che si fa notare per
il suo urlo dalle labbra rosse; In dolce
compagnia di Bruno Richard, un olio su tela di lino dalleffetto assolutamente
realistico.
Gli spazi - Purtroppo gli ambienti della villa, se pur suggestivi, poco si
prestano allallestimento di una tale quantità di opere; la scelta della
residenza neoclassica, al posto di uno spazio adatto a ospitare lesposizione,
riesce difficile da comprendere. Il rischio che si è deciso di correre si è reso
concreto nellimmediato: gli arredi che arricchiscono le stanze della villa,
per la loro bellezza e delicatezza, distraggono lattenzione del visitatore
dalla visione delle opere; le sale, non certo pensate per accogliere frotte di
curiosi assetati di arte, non sono fornite né della giusta illuminazione né di
ampi spazi che permettono di fare qualche passo indietro per una visione dinsieme
e non trovarsi col naso sulla tela; per non parlare dellallestimento nei
corridoi stretti delle cantine della villa.
Insomma, resta valido lapprezzamento
per aver ideato e reso concreto il primo progetto di una biennale darte
contemporanea che potesse dare visibilità ad artisti nazionali e internazionali
in città, ma lallestimento nei locali di Villa Malfitano, che purtroppo
risulta precario e affrettato, di certo non ha favorito in primis gli artisti e,
a seguire, i visitatori.