politica | Il presidente della prima commissione Ars e deputato dei Democratici riformisti per la Sicilia,
Marco Forzese - dopo aver riscritto, insieme al commissario dello Stato Carmelo Aronica, il
DDL 278 perché
tacciato di incostituzionalità - ha assistito a un altro rinvio del progetto che vorrebbe riformare le Province.
Questa volta, però, la distanza tra i partiti (e le diverse posizioni sostenute) sembra essere divenuta incolmabile - Lo lascia bene intendere il presidente della Regione, Crocetta, quando - prima di entrare in Aula, nel pomeriggio di ieri - dichiara: "Questa classe politica non si rende conto che in discussione non cè solo la questione delle Province, ma un tema di democrazia e di spesa pubblica". E affonda: "Siamo davanti ad una casta che si chiude in se stessa e vuole difendere altre caste e cricche, tutelando il proprio consenso clientelare".
Oltre ai 194 emendamenti già presentati in commissione, infatti non si è tenuto affatto in considerazione il maxiemendamento, proposto proprio da Forzese, che da un lato assorbiva i 70 emendamenti presentati dal DDL di Crocetta (come la cancellazione dei meccanismi di elezione diretta per presidenti e consiglieri provinciali o listituzione delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, insieme ai consorzi che, invece, rimangono invariati nel numero di 9 sul modello delle attuali province, a cui si aggiungono Gela e Marsala); dall'altro si apriva con la novità del termine ultimo per listituzione dei liberi consorzi, da esaurire entro il 31 dicembre 2013: fino ad allora niente elezioni e se entro la fine dellanno non sarà stata effettuata la riforma, si andrà al voto in primavera con la legge attuale.
Tuttavia, si continua ad aspettare: martedì prossimo, 19 marzo, verrano forse proposti nuovi emendamenti e potrà definitivamente partire la discussione sul DDL. Il presidente dellArs, Giovanni Ardizzone, ha tenuto a precisare che - nonostante la decisione sul percorso da seguire non sia semplice - "cè e ci sarà rispetto massimo per il Parlamento" e che "lintenzione è quella di esitare entro la settimana prossima un disegno di legge" perché fondamentale è "non partorire un obbrobrio giuridico".