Nellinchiesta
avvisi di garanzia sono stati emessi nei confronti di altre 9 persone, tra cui
familiari e
collaboratori dei due deputati, contestati i reati di
associazione per delinquere,
peculato e
truffa.
Continua dunque a fornire nuovi scandali la
formazione siciliana, dopo il
terremoto della settimana scorsa da cui è emerso che
i soldi per i corsi venivano invece utilizzati per
regali,
viaggi ed
escort.
La formazione regionale è ancora sotto locchio del ciclone, anche se di Genovese e Rinaldi (e tanti altri), si era occupata lo scorso dicembre la trasmissione Report. In quel servizio era emersa come tra i lavoratori allinterno degli enti di formazione, vi fosse una forte componente di parenti riconducibili ad esponenti politici.
Lo stesso Rinaldi, oggi indagato, è marito di Elena Schirò, presidente dellente di formazione Lumen, che a dicembre ha ricevuto 1 milione di euro per i corsi; sempre dal servizio era emerso come lo stesso deputato fosse, tramite una sua società, diretto proprietario di un ente organizzatore di corsi, la Training Service. La società appartiene per metà ad unazienda di Rinaldi, laltra metà fa capo ad unaltra azienda controllata dal cognato, quasi 400 mila gli euro ricevuti. Cè un nipote anchegli inserito nel settore. Spazio anche per la cognata, Giovanna Schirò, presidente di un altro ente di formazione, lEsofop. Del consiglio di amministrazione dellente faceva parte Chiara Schirò, moglie del deputato Genovese.
Il deputato avrebbe inoltre affittato, tramite una società di cui ha partecipazioni, alcuni locali a 2 enti di formazione: Aram e Enaip.
Linchiesta di oggi, di cui ancora non si conoscono le accuse, le tante che in questi mesi si sono succedute, sono un segno di quanto la Formazione, ma presumibilmente tutti gli altri settori, non godono di una gestione proprio trasparente.
Le sentenze le fanno i giudici, in questa sede solleviamo leciti dubbi; sempre nel servizio di Report il presidente dellAnfe Paolo Genco (altro ente con allinterno diversi parenti di politici) affermava: Se io sono figlio di un deputato non devo lavorare. Perché? devono essere discriminati,
chiunque siano?.
Nessuna discriminazione, ma neanche favoritismo come spesso accade.
In Sicilia la disoccupazione raggiunge toni drammatici, 1 giovane su 2 è senza lavoro, percentuale ancora più alta per le donne; sarebbe interessante capire se tra i parenti dei politici questa percentuale viene rispettata.