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Convocazione a Palazzo Chigi e prove generali - Come si apprende dal sito del Governo, il
Presidente del Consiglio Mario Monti ha inviato ieri, 4 marzo 2013, una lettera ai leader delle
coalizioni o forze politiche rappresentate nel nuovo Parlamento, per invitare ciascuno di essi
(
Bersani, Berlusconi e Grillo) a distinti incontri a
Palazzo Chigi, in vista della riunione del
Consiglio Europeo del prossimo 14 marzo sulle priorità per la politica economica europea per
lanno 2013. Uniniziativa di questo genere, si legge sia nella nota che nella lettera inviata ai
capigruppo,
potrà consentire di individuare direttamente elementi di consenso, accanto a possibili
divergenze, sulle tematiche allordine del giorno della prossima riunione del Consiglio Europeo. Questa convocazione sembra essere stata studiata appositamente per il comico genovese Beppe
Grillo: il leader del Movimento 5 Stelle, per la prima volta, viene infatti ufficialmente chiamato a
partecipare agli incontri istituzionali a Palazzo Chigi.
Beppe Grillo: no al governo tecnico, non esiste in natura - Tuttavia, tale incontro
non si prospetta sereno a seguito delle dichiarazioni, oggi smentite, di Vito Crimi, che lo volevano
favorevole a una possibile apertura a un secondo governo tecnico. Il neo capogruppo dei grillini
al Senato, infatti, ha subito smentito affermando di non aver mai parlato di appoggio a governo
tecnico e proponendo come unica soluzione un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito
e senza indugio i primi 20 punti del programma annunciato in tutte le piazze e in streaming,
sottolinea.
La conferma di un no al governo tecnico per i grillini arriva decisa anche da Beppe
Grillo, il quale ha dichiarato sul suo blog che il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico,
né lo ha mai detto. Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici sostenuti da
maggioranze parlamentari, e aggiunge sferzante che il governo Monti è stato il governo più
politico del dopoguerra ed un esempio è larticolo 18 a difesa dei lavoratori che nessuno prima
aveva mai messo in discussione.
Becchi rilancia sul blog - Il professore di filosofia del diritto all'università di Genova,
stimolatore del blog di Beppe Grillo e primo sostenitore della democrazia diretta del Movimento
5 Stelle, Paolo Becchi, ipotizza la prorogatio del governo tecnico di Monti cui affidare un
programma minimo di riforme condivise da almeno una parte dei partiti presenti in Parlamento.
In una lettera aperta al Corriere della Sera, scrive che il termine prorogatio non significa altro
che continuità perché troppo spesso i governi si succedono luno con laltro senza soluzione
di continuità. Secondo tale ragionamento, continua è ovvio che il presidente della Repubblica,
visto che sono state elette nuove Camere, dovrà dare un mandato esplorativo, o un pre-incarico, per
la formazione di un nuovo governo che dovrà ottenere la fiducia e alle forze politiche non resta
che prendere atto che non sarà possibile formare nessun nuovo governo e quindi si potranno,
diciamo così, 'inscenare' uno o più tentativi di mandato esplorativo, aprire cioè le consultazioni
per un tempo indeterminato, ed intanto avere il governo dimissionario in prorogatio per gli affari
correnti.
Anche il PD dice no - Attraverso il suo responsabile economico, Stefano Fassina, anche il Partito
Democratico rende pubblica la sua posizione, che esclude un altro governo tecnico che proponga
una agenda che è stata rigettata dagli elettori. Dalle elezioni è arrivata unindicazione precisa: il
90% degli elettori hanno detto che è insostenibile la strada che stiamo percorrendo.
In altre parole: Se non si riesce a formare un governo, allora bisogna tornare a votare.