politica | Palazzo dei Normanni si è trasformato ieri in un vero e proprio campo di battaglia: da un lato i lombardiani che, accusati di aver programmato un blitz contro il Pd e il Pid, hanno approfittato della loro assenza in quel momento, poiché riuniti altrove, e, votando un emendamento proposto dal capogruppo di Fli, Livio Marrocco, hanno agito nel tentativo di fermare il disegno di legge blocca-nomine che farebbe decadere tutti gli incarichi affidati dal governatore Lombardo; dallaltro, i deputati del Pid e del Pd che in segno di protesta nel pomeriggio hanno occupato la sede della commissione.
Secondo il capogruppo del Pd all'Ars, Antonello Cracolici, si è trattato di un atto gravissimo: «L'atteggiamento del presidente della prima Commissione Affari Istituzionali Riccardo Minardo - dice - è di assoluta gravità: mentre era in corso la riunione del gruppo Pd, ha riunito la prima Commissione e con un blitz ha fatto votare la bocciatura del ddl blocca nomine, pur non essendo neanche in numero legale». Anche l' on. Totò Lentini (UDC), si è scagliato contro i sostenitori del presidente della Regione:
"Lombardo e la sua maggioranza hanno tentato l'ennesimo blitz nella loro tattica di occupazione. Per fortuna, stavolta, le opposizioni sono state unite e ferme nell'impedire che, con una piccola furberia, si concedesse a Lombardo di continuare, di fatto, a governare, per il tramite dei soggetti da lui nominati, anche quando al suo posto ci sarà un altro presidente.
Oggi il verdetto: la commissione si riunirà per concludere la votazione - A fare da arbitro, ieri, il presidente dell'Ars Francesco Cascio, che cercando di calmare le acque, ha rassicurato gli esponenti del partito di Bersani sul fatto che Il disegno di legge blocca-nomine sarà iscritto nella seduta d'aula di oggi, perché è mancata la fase conclusiva della votazione, che deve avvenire con maggioranza qualificata. La commissione ha sì lavorato, ma non ha concluso l'iter - ha detto Cascio - e quindi adesso si va direttamente in aula".
Arriverà, dunque, oggi, il verdetto finale sul ddl blocca-nomine, Il provvedimento che, se approvato, impedirebbe al Governo della regione di continuare ad effettuare nomine anche dopo le dimissioni del governatore Raffaele Lombardo e prima dello svolgimento delle elezioni. Da discutere in aula, anche gli emendamenti che dovrebbero inserire nel disegno di legge la proroga di sei mesi degli incarichi ai dirigenti delle Asp.