salute | Dopo lallarme scatenato dalla comunità internazionale contro la normativa emanata dallex Ministro della Salute
Balduzzi, anche l'
Accademia dei Lincei, la più importante istituzione scientifica italiana, esprime il suo parere negativo sul
metodo Stamina, sulla cui approvazione in questi giorni si discute in Parlamento.
Tale decreto mette sullo stesso piano i trattamenti con staminali e trapianti di tessuti e per questo motivo, secondo i Lincei, non dovrebbe essere approvata.
Questo metodo rappresenta un problema perché le norme italiane e quelle comunitarie non coincidono. Il nocciolo del problema sta nella classificazione delle terapie in cui si usano cellule staminali come "trapianti di cellule o tessuti", eludendo così i controlli di istituzioni come l'AIFA o l'EMEA, mancando i parametri che derivano da sperimentazioni necessarie che si effettuano di norma sui farmaci, a maggior ragione perché si tratta di produrre cellule da inoculare in esseri umani.
Il pericolo di tale leggerezza nell'utilizzo dei trattamenti a base di staminali è che si espongono i pazienti a rischi notevoli sottoponendoli ad un trattamento sperimentale non ben definito.